Casa Editrice: L'Erudita
Genere: Romanzo storico
Pagine: 145
Prezzo: 17,00 €
 
«L'alone della Rivoluzione Culturale è lì, al centro della sua esistenza e, per quanto col tempo andrà sbiadendo, Li Yongjie è consapevole che non scomparirà mai del tutto. Perciò ha deciso di conviverci, senza rinnegarlo, senza condannarlo né cercando di dimenticare. Ha accolto i cambiamenti invece che tentare di opporvisi, lasciando che l'impeto dell'acqua trovasse il suo corso. Per questa sua capacità di arrendersi e poi reinventarsi è riuscito ad andare avanti, a non morire»: Elisabetta Ferraresi presenta il romanzo storico “Con il cappello di carta calato sugli occhi”, in cui racconta le drammatiche vicende accadute ai suoi protagonisti, Li Yongjie e Xiaohong. L'opera è ambientata durante gli anni della Grande rivoluzione culturale proletaria, anche se essa si apre sul 2006 e compie anche un salto nel passato, specificatamente al 1° ottobre 1949, il giorno della nascita della Repubblica Popolare Cinese: ci troviamo a Pechino, in piazza Tian'anmen, e Mao Zedong ha appena scolpito una pietra miliare nella storia del suo Paese. Nello stesso momento, a pochi metri di distanza, la sedicenne Ma Jingying sta per partorire suo figlio, che chiamerà Xiaohong: non può sapere che il destino del bambino sarà profondamente segnato dall'opera di propaganda e di manipolazione del Grande Timoniere. Passano gli anni e Xiaohong è ora un quattordicenne; sua madre ha cercato di allevarlo nel migliore dei modi ma egli è molto ribelle e testardo. Un giorno, al suo banchetto di frittelle, la donna incontra un uomo vestito all'occidentale, che la colpisce per il garbo che traspare dai suoi modi: è un flautista e insegnante di musica, e si chiama Li Yongjie. Ben presto l'uomo diventa una guida per Xiaohong, e lo inizia alle bellezze della letteratura e della filosofia; purtroppo, però, il mondo intorno a loro sta cambiando molto rapidamente, e in negativo. Elisabetta Ferraresi ci racconta dell'escalation di violenza e di intolleranza che ha dato il via alla rivoluzione culturale cinese, propugnata da Mao Zedong; Xiaohong, nella sua ingenuità, è subito affascinato dalle parole del Grande Timoniere: Li Yongjie, da libero intellettuale qual è, cerca di riportarlo sulla buona strada ma qualcosa dentro il ragazzo lo spinge ad accogliere l'aggressività veicolata dai dettami del potere. Mentre Mao livella i costumi della società e le sue espressioni artistiche, coadiuvato dal suo esercito di giovani condizionati - tra cui Xiaohong, il musicista viene perseguitato per il solo fatto di essere un libero pensatore. Nell'opera assistiamo alle conseguenze di questo periodo sui due protagonisti, entrambi vittime di un sistema oppressivo.
 
 
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