Nightguide intervista I Giocattoli

Nightguide intervista I Giocattoli


La band palermitana I Giocattoli ha fatto uscire Teletrasporto, il suo nuovo singolo, a Giugno: è una storia strana, visto che è stato scritto più di un anno fa e si adatta perfettamente al momento che stiamo vivendo. Se il tema principale è la difficoltà a rapportarsi, a toccare l'altro, ora sembra la colonna sonora del divieto effettivo di farlo. Teletrasporto anticipa il nuovo album, e vede la partecipazione di Walter Pandolfi (The Giornalisti, Galeffi) al basso. Ci siamo fatti raccontare qualcosa sul singolo e sul disco in arrivo. E su quali siano i loro giocattoli preferiti.





Dunque, le prime due domande saranno totalmente fuori di testa, ma darò la colpa al caldo: visto che Teletrasporto è il vostro nuovo singolo, dove vorreste potervi teletrasportare proprio adesso?
Ci sarebbe piaciuto moltissimo poter fare il tour per promuovere questo nuovo disco. Era già programmato per aprile/maggio, ma ovviamente come per molti è saltato viste le circostanze. Quindi ci piacerebbe teletrasportarci in qualche nostro live!


Seconda domanda fuori di testa: vi chiamate I Giocattoli. A differenza de “I Giochi”, che rimanda comunque ad attività come videogame o giochi da tavolo magari più da adulti, I Giocattoli riporta proprio al cesto dei giocattoli dei bambini. Quindi, dopo un preambolo quasi sensato, ecco la domanda senza senso: avete ancora un giocattolo (non gioco, giocattolo) preferito?
Gli strumenti musicali possono essere considerati anche giocattoli? Perché ci divertono parecchio da sempre!


Teletrasporto parla della necessità di abbattere le barriere fra chi si ama: si riferisce alle barriere fisiche, certo, ma anche a quelle psicologiche. Quanto è difficile scavalcare i muri che ci costruiamo da soli e interagire davvero con gli altri a un livello più profondo, secondo voi?
Per quel che mi riguarda per me è sempre molto difficile fidarmi di qualcuno, quindi anche interagire con altri ad un livello più profondo spesso risulta complicato. Non ho voglia di aprirmi sopratutto con chi non conosco. Passano anni prima di riuscire a avere un interazione più profonda con qualcuno. Quindi direi che è parecchio difficile... almeno per me!


Avete scritto Teletrasporto più di un anno fa, ed esce in un momento in cui praticamente toccarsi è ancora un tabù a causa della pandemia: volevate dire una cosa, e ora avete scoperto che quella canzone è applicabile anche ad altre. Come vi fa sentire questa duplicità del vostro pezzo, il fatto che si sia adattato così facilmente alla realtà anche un anno più tardi e con tutto quello che è successo?
Ci rende tristi in realtà. Non avremmo mai voluto vivere in un periodo come questo, in cui le distanze si fanno sempre più forti ed il riunirsi senza restrizioni sembra un sogno lontano. Ma al tempo stesso ci fa piacere che, da quello che stiamo notando, Teletrasporto sembra essere di conforto per alcune persone che si trovano sole in questo momento.


In Teletrasporto suona Walter Pandolfi al basso: come lo avete conosciuto, e come è entrato nella squadra per questo pezzo?
Durante il nostro primo tour abbiamo diviso una data con Galeffi, da quello stesso giorno siamo diventati amici di Marco e del resto della band, tra cui Walter Pandolfi. Quando dovevamo andare a registrare a Roma con Alessandro Forte abbiamo fatto sentire un paio di brani che stavamo producendo a Walter, che si è detto subito entusiasta di partecipare in due di questi. Tra cui appunto “Teletrasporto”.


So che Teletrasporto anticipa l'uscita del nuovo disco, in autunno: ci potete spoilerare qualcosa sul disco, e come avete deciso di promuoverlo visto che ancora la musica dal vivo è sospesa?
E' un disco molto più introspettivo ed intimo rispetto a “Machepretendi”. Per adesso stiamo facendo uscire diversi singoli per “non fermare la musica”. Ma aspettiamo di capire bene le nuove direttive, per capire quando farlo uscire per cosi poter andare in tour per promuoverlo!

i giocattoli, interviste emergenti, interviste musica, teletrasporto

Articoli correlati

Interviste

Intervista a Simon Schiele, autore del romanzo “Jäck atto III: La Stirpe Antica”.

21/03/2024 | Bookpress

Simon schiele è nato a torino nel 1996; nonostante la sua giovane età, ha già all'attivo cinque romanzi. L'autore ha mantenuto la promessa fatta al sé stesso bambino:...

Interviste

Intervista ad Alessandro Niccoli, autore del romanzo “La Ragazza che abbandonò il Destino”.

07/03/2024 | Bookpress

Alessandro niccoli è nato a s. Miniato nel 1968 ed è un avvocato e scrittore. Da sempre si batte contro le discriminazioni, e in favore dell'ambiente e degli animali; i...

Interviste

Intervista a Rosalba Trabalzini, autrice del saggio “La rabbia. Analisi di cinque casi di violenza”.

15/02/2024 | Bookpress

Rosalba trabalzini è nata a roma nel 1950 e lavora in ambito psichiatrico fin dal 1969; ha iniziato come infermiera psichiatrica e poi si è specializzata come psicologo...

424677 utenti registrati

17089548 messaggi scambiati

17544 utenti online

27948 visitatori online